04… primaVera

Ciao a tutti,

ho voluto iniziare il mio post (dopo un lungo silenzio) con una frase tratta dal poema XIV di Pablo Neruda perché il mio vuol essere un inno alla primavera, al risveglio della natura, alla rinascita della vita, allo sbocciare dei fiori.. al mantello colorato dei ciliegi

Questo post è una sorta di rottura, da ciò che è stato l’inverno grigio, rigido, a tratti malinconico.. a quello che al contrario è la primavera, ricca di luci, di colori, elettrica e multivariegata.. o meglio la primaVera che per me esplode ad ogni mio equinozio.. ogni 4,  perché  tornando al concetto di natura, anche i numeri hanno intrinsecamente un valore radicato e profondo… il 4 appunto è il più perfetto dei numeri, è la radice degli altri numeri e di tutte le cose, è la prima potenza matematica… e per me,  concedetemi questa dedica, ma come lo era per Pitagora esso significa l’origine di tutto ciò che esiste… grazie primavera!

Ed allora lasciate che questa primavera faccia con voi quello che essa fa con i ciliegi.. spero vi colga impreparati, nella sua veste più colorata, ad un orario più insolito.. la mia la immagino di un color salmone, in una sera di inizio luglio.. la mia primaVera!

1 thoughts on “04… primaVera

  1. Per me la primavera può essere sintetizzata in due parole greche: “helios” (sole) e “anthos” (fiore)…mi allungo, mi stiracchio, mi stendo più possibile in cerca anche del più piccolo raggio di sole. Per me la primavera è fare finta di essere al mare in una domenica di aprile…basta chiudere gli occhi, sentire delle onde e il gioco è fatto!
    La Primavera la immagino come una bionda fanciulla in veste fiorita…che ti accompagna delicata e timida, con abiti svolazzanti e pallidi verso una calda e più imponente estate.
    Un uomo ha molte stagioni, alla donna dovrebbe spettare solo la primavera…o forse ognuno di noi dovrebbe coltivare il proprio giardino interiore perchè nella vita ci possa essere sempre primavera.
    Flaubert scriveva: l’amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove s’aggrappa. Lasciamola crescere allora e speriamo…

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